oggi è dieci anni fa, e non ho alcuna intenzione di aspettarti a testa aperta. non ho voglia di finire con te tutto daccapo, di restarti addosso a gambe levate. conoscerti, lasciarmi abbandonare, raccontarti niente e il suo contrario. non voglio che passi tutto questo tempo in cui mi preparo a colpirti, mentre imparo a mancarti. voglio volerti danzare, nella tua vita lunga senza di me, sguardarti da lontano, continuare a farci a meno. non serve il cesello delle tue ispirazioni, né l'inciampo del lirismo nei giochi di parole. userò questo tempo per stancarmi di tutti gli artefatti apposta e di chiunque li possegga, me compresa. dieci anni è la misura dello stillicidio gelato che poi dovrò sbrinare. a mani nude, a suon di sapone bollente, a colpi di sale e piccone che scende. dieci anni è la vertigine intatta di tutto il tempo che avremo da perderci. e da fallire.