tuffi in picchiate diagonali, tornare al bordo è un biathlon.. e si pensi pure che io parli di bicchieri d'acqua. dozzinali, tra l'altro, molati con poca cura. quel genere di bicchieri adatti alle mie mani di fata cecchina: una pressione=una crepa. colpi di precisione i miei, come se lasciarmi scivolare le mani attorno bastasse a percepire il punto di rottura. e non è culo (quasi mai). e l'esatta predizione nichilista nell'individuarè ciò che cede prima. ciò che è meno caterpillar. e non capisco quale script sia andato perduto, né quando mi sia maledetta, né come. certo, sarà che l'arte del rompere non avrà mai la stessa dignità dell'arte del creare.. è che sbando agli incroci dell'obbedienza, per natura e per forza. ondeggiano i fianchi terronici e tramortiscono il baricentro. ho il fondoschiena cosparso di miele cagato dalla più sensuale delle api regine. in genere sbraito un po' e alla fine sottoscrivo, abbasso la testa e m'impicco alle forche caudine. so che non ci credi, ma io non li sento più ronzare.. non loro né quegli altri. non per comodo, non per beneficenza. questioni di voglia di forza di volontà..