se un giorno non ci sarai più, ricordami di venire a sentire l'odore di questo aprile che si suicida. ricordami di rotolarmi per le salite di queste colline e di arrancare lungo la discesa del tuo garage color diarrea. ricordami di venire a masticare l'amianto del ricordo, di partorire tutto ciò che non ho il coraggio di. se non fosse stato che. ricordami di essere onesta, almeno oramai che è troppo tardi per. e ricordami di mettere in fila tutte le parole, di parcheggiare nella maniera più invadente possibile. scrivi tutti i post-it delle mie latitanze, me li appiccico sul fegato: ce ne sarà di posto. ricordami di non piantarmi le dita in gola dopo aver mangiato la logica e la grammatica. ci tornerò prima o poi alla voglia di essere compresa. che idiozia la nostalgia del futuro.