mi goccia il naso ma non ho pezzi di ricambio. ho provato a tenerci premuta una mano contro e anche quella ha preso a colare. ho guardato il nostro umore superare il polso e aggirare il gomito. lentamente coprire lo strapiombo fino al ginocchio (destro, ahimè). adesso, con le dita, che faccio? come con la vinavil sulle mani da bambina. scorrerà dell'acqua a fiumi. la stanza satura di vapore e io scivolerò a galleggiare in quaranta centimetri di finzione liquida. lo specchio non si vede più ma pare ci sia ancora io qua davanti. piegare le ginocchia per un carpiato che mi regali silenzio. e bagnoschiuma al sandalo di consistente qualità. ma non c'è mai silenzio nella vasca di un condominio. mi annegano le orecchie mentre provo a non sentire: la sfida del perdere concentrazione.