io lo so che cosa stai facendo. come se ti vedessi. ricominci. dall'inizio, dai sorrisi, ché i silenzi verranno dopo. dalla colonizzazione del portaspazzolini. e la spesa. mi raccomando a non confondere i biscotti. era a me che piacevano i furrini al cioccolato. ricordi? gira di spalle i miei pelouches, mettili a pecora, piuttosto. salva l'incubo del risveglio, tienilo per me. magari le piace far l'amore di mattina. che si prenda ciò che non ho voluto. perchè è questo che pensi, vero? il fatto è che non l'ho mai meritato. invidio un po' la campagna acquisti in cui, conoscendoti, ti stai prodigando. il tuo elegante girotondo del plagiare e del possedere. come va con le lezioni di guida? eppure mi pareva che gli addii alla stazione non fossero da te. c'è l'orrore delle parole che mi attanaglia. quelle di questo pomeriggio e di ieri notte. le parole che non ho pensato strisciando ai tempi nel tuo letto. ci sono state volte in cui ho avuto paura. adesso pago con i sogni che abortisco durante le alluvioni. nessun'ombra sul divano blu (nessun divano blu). dov'è che s'impara il linguaggio dei desideri? è che mi sento irrimediabilmente fuori posto. è che non puoi aver voluto tutto come adesso lo voglio io. e anche se fosse, non lo avremo avuto entrambi.