e cosa se ne fa di questa notte? la imparo a memoria. e domani? terra bruciata. mi stendo al centro della piazza pulita. il silenzio. onnipotenze di gastrite. in silenzio. così mi ricordo il rumore del cuore che rallenta. e cosa se ne fa di questi occhi? li abbasso e mi pesto i piedi. senza una piaga. non sono riuscita a disimparare a camminare. riportiamo tutto a regime economico. mattone su mattone. schiuma nel fossato. il sentiero lastricato di crisantemi, profumo di casa. e cosa se ne fa del fianco esposto alle pugnalate? tiro su il bavero e non tremo più. sarebbe stato assoluto come lama nel burro. genero percorsi  in vitro antisfondamento. perché non c'è al mondo un posto in cui tornare. o fermarsi. ci sono solo tasche lise e stanche d'indugiare. esco dall'entrata d'emergenza senza neanche respirare. col fardello di ciò che non è dato sapere. come un'ombra nella luce diafana delle illusioni. come un'ombra fuggevole. e forse un po' vigliacca.