non resisto al vetro azzurro scivoloso. ogni nauseante profumeria, ogni frettoloso duty free, ogni insignificante campioncino. stigmate sui polsi, sul collo, sul petto. il profumo brucia i pensieri sotto i capelli. cerco di ricostruirti, di non aver paura. ma non è l'odore tuo. quello che non sarà più. è quello dello spruzzo del mattino, degli occhi disfatti. è l'odore che ancora non è stato mischiato ai pensieri. è tuo in potenza. e la potenza non esiste. così ogni volta lo annuso dopo un po' e lo sento mio. sono io, non sei tu. sono io, non siamo noi. le mani sudano da sole. maior vomita, minor soffoca. cannibalismo olfattivo. e i tuoi occhi la smettono di cambiare colore, direzione e forma. i tuoi occhi ti esplodono dalle orbite e per una volta mi rotolano addosso per un motivo. fossi orfeo avrei una strategia, un trucco per non voltarmi. avrei ancora la mia eurdice puttana. avrei tutte le volte in cui non ci sei stato. è che agli dei non interessa più. che gusto c'è, per dio, a soccombere ai mugnai a vento?