di nuovo l'odore dell'acqua calda. o forse a mollo a temperatura di fusione è l'olio essenziale di me che si squaglia nell'aria. no. è l'odore di acqua calda che sembra niente e invece ti porta in giro per la memoria. il bagnetto delle vasche avanti e indietro nella vasca. uscirò solo quando mi balleranno i denti davanti. e poi la violenza della fretta della doccia e della pioggia. e quando rubi tempo da far annegare lì con te nel bagnoschiuma il grillo favellante ti urla degli sprechi e del potenziale energetico-eolico dei tuoi starnuti. non è più il bagno di una volta e l'acqua non sa di niente, per anni. per tutto il tempo che durano le illusioni. mi hanno impanata con le foglie fresche, appiccicate con i baci. non vanno via neanche con l'acqua calda che ha odore di sé. dormirò di un sonno al rumor del vento.