certe danze nella pioggia funzionerebbero sempre (finito il tormento del passare la lingua sulle cicatrici). funzionerebbero il sonno, il cibo e il sesso (perché i morsi degli animali feriti non fanno affatto meno male di quelli degli altri). gli occhi chiusi contro il vento freddo del finestrino, la bocca dietro la cintura (amara, legnosa e salata), il solito pudore del singhiozzo. avrei pianto a dirotto perché no, non me ne sono resa conto per niente. mi sarei disperata, se avessi già imparato il coraggio delle emozioni. e a dirotto mi sarei rotolata lungo le pareti di roccia graffiata. la cava, la polvere, il timo. avrei stropicciato tutti i fiori e i gambi spinosi. la montagna sventrata come il mio cervello e tu che metti il muso a quella bambina di otto anni. no, non ho mai avuto alcuna dignità. neanche nelle mani che rollano una sigaretta. te la sei inventata per quello stupido bisogno di sentirti umano, io ti avrei chiesto tutto. odio camminare scalza sui sassi, mi fa male quasi come andare in bicicletta. odio fare la vittima e sentirmi così ammazzabile. sono entrata in acqua e ho visto una sola medusa da inseguire. morta, mentre me la spalmavo sulla coscia, morta da non bruciare più. e poi il vaghissimo sentore di avere torto marcio. voler vomitare fino a non riuscire più a raddrizzare la schiena. la paura di un maLrovescio sui denti, con le nocche, perchè non c'è niente che non sia stato corrotto, detto, sognato e preso a calci. niente di degno, da offrirti o da salvare. e tu non mi permetti di ridere di quella stronza, di farle un male caldo, di farle pulsare le tempie e la vergogna. se mi prendessi a schiaffi adesso mi sembrerebbe che tu mi stia facendo l'amore. non mi permetti di rifugiarmi in quella stronza, nelle sue gabbie sicure di masochismo, di scappare ancora e farci a pezzi. non mi concedi i rimpianti, gli orrori né di precipitare di nuovo. mi obblighi a stare qua, a prendere fiato e a metterci le mani dentro. a risolvere e a non poter più tornare indietro. mi costringi a capire, a prendermi cura della memoria e delle speranza, ad amare un poco alla volta ciò che non ho mai creduto fosse possibile. e ti farei l'amore facendoti pensare di starti facendo l'amore.