la legge morale sotto di me, tutte le volte in cui il cielo è stellato. penso che le cose che cominciano con le mani debbano continuare con le mani. dalle caselle di posta alle mani. addosso. quelle che non avresti saputo immaginare. quelle che non potrebbero essere diversamente da ciò che sono. adesso. fino alle mani dentro. che cercano il marcio e non dovrebbero. che fine fanno le mura? all'inizio impercettibili pori. che poi diventi un emmenthal. e il vuoto si palesa. è buio mentre impari a riconoscerlo. per sapere esattamente dov'è. dov'è che devo mettere il cervello per farlo sprofondare?  una dentata a destra, una gomitata a sinistra. ops, scusa. sorrisino. ma no, fai pure: svuota. svuota anche me. così poi non c'è niente e nessuno. butta tutto ciò che ho messo da parte, con la grazia di un ariete senza il ponte levatoio. giochi di leve, guerra di vettori. proiezioni liquide, sempre. come una fantasia. scusa le spalle, te le do così mi fai quel male. quel dolore da mano inopportuna. quello che mi fa impazzire solo se ci penso. retrocosce sulle cosce. pelle, tabacco e caffè. schiene nude a pancia sul lenzuolo. quello ruvido che fa le pieghette. retrogusto di un sacco di parole. una sopra l'altra, a sfidare la gravità. con la brama del crollare.