col senno del noi mi è tutto più chiaro. soprattutto le parole che ancora non hanno preso corpo. e quelle che non sono incominciate. mi sembra esatta la solitudine che sfuma in miseria. così come il tacere, quasi sempre a sproposito. sono io e mi gestisco io, niente da compartire, le briciole dell'intimità. non vedo l'ora di rimetterti la bocca addosso, di infierire su certi indugi, di piangere a catinelle se ti fermi una volta di troppo. mentre il cielo crolla sulle ginocchia, mi pare sia la vita a non finire mai.