continuate a non chiedervi mai il perché delle cose. se vi domandano chi siete e cosa volete, leggete le parole di chi pensa al vostro posto. rifiutate il dialogo, la logica e la libertà. urlate invece di argomentare, indottrinatevi invece di riflettere, picchiate invece di capire. in alto quel braccio, in tasca un po' di disciplina. non ragionate, non vi drogate, non capite mai niente. non innamoratevi mai di un altro uomo, non sia mai che l'onore, non sia mai che la virilità. proteggete la patria, la fede e la famiglia dalle orde di barbari che le minacciano. impedite che rubino i vostri lavori, le vostre cose, le vostre donne. rifugiatevi in un passato che si rifugia in un trapassato che è tutto imperio ed improperio. c'è qualcosa di sporco? evidentemente, il sangue non è bastato. c'è la feccia che chiede diritti, ci sono femmine che vogliono potere, ci sono froci che non vogliono guarire, ci sono bastardi che devono tornarsene da dove sono venuti. bisogna mettere ordine, bisogna mettere a tacere, bisogna fare pulizia. l'azione al posto del pensiero, la nostalgia al posto del progresso. restate al sicuro in quella beata ottusità, ché il mondo là fuori è pericoloso. è pieno di gente capace d'intendere e di volere. di gente che si chiede cosa, come, dove, quando e soprattutto perché. è pieno di gente che vuole conoscere, capire, sentire e crescere. voi rasatevi la testa e credete, sempre sull'attenti e obbedite, sputate adrenalina e combattete. fate bene a essere violenti, a infangare la storia e la memoria di questo paese. fate bene ad aver paura del mondo là fuori, perché il tempo vi schiaccerà come ha sempre fatto. e lo so che risorgerete ancora, neri come scarafaggi, ma non potrete impedirvi di essere umani, non per sempre. prima o poi smetterete. resterete senza cori da rintuonare, senza voce da gridare, senza odio da trasudare. dovrete cominciare ad ascoltare e una domanda vi seppellirà.