troppo tardi per aspettare d'incominciare a vivere. è troppo tardi fin da subito, ma adesso lo è ancora di più. irrimediabilmente. tendo i tendini nell'attesa del pugno in faccia, so di dover accoccolarmi nei rimorsi, com'è giusto. e di litigare con tutto ciò che avrei voluto dire e non ho detto. con le cose che avrei voluto fare, nel male e nel bene. tempo gettato a provare a diventare grande, quando l'illusione d'immortalità dei bambini si sgretola nelle mani. la vita si allontana dal corpo, a volte scappa. forse per la nausea di certe vigliaccherie. ma è tempo di ritessere le memorie dell'esistenza da cui provengo, una delle due. quella più dolce. apparentemente, la più debole. a scanso di buonismi. tempo di essere forte, ora che non posso farmi piccola.