se ogni movimento dovesse cominciare dalla direzione opposta rispetto a quella in cui si dirige ci vorrebbe un sacco di tempo. sarebbe il massimo dello sforzo per il minimo del risultato, ancora una volta. dove sta il gusto, nel cioccolato o nella lingua? nel cervello, come i brandelli d'amore da elemosinare qua e là. quest'immobilità continua a suggerire, ad ammiccare, a spioneggiare. ma facciamo finta di niente, come i bambini bravi a scuola. anch'io posso sbirciare, imparare, insegnare e documentarmi, eppure non ho fede. scovo le mezze verità in mezzo alle bugie tutte intere, come una cecchina. ma non ne posso più di sentirmi soltanto adesso che non ho voce. balle di filo spinato giù per questa gola. sorseggia il tuo tempo, visto che ne hai. e io la mia saliva.