rettifico: anche io ho mal di testa. sempre. un cerchio spesso come l'aureola di una santa frigida. non ho mai chiesto di essere una maledizione. persino ai gran gala del feromone, quando mi nascondo dietro gli scolli vertiginosi. il pudore è un'altra cosa. è la vergogna del non gustare i solitari nello stesso modo in cui. il non affondare i denti. l'indipendenza non è paura di con-dividere. la mia silenziosa vigliaccheria. non mi è mai sembrato strano essere sempre troppo o non abbastanza. ma non credo di reggere le due cose insieme. è una guerra civile che perderemo entrambi. allora vieni qui a buttarmi fuori. e se ti fa sentire meglio, accoltellami pure. mettimi le mani addosso e portami a ballare come un trofeo. sbattimi sugli scogli come un polpo e mi sqaglierò nella tua bocca come burro. voglio ridere fino a morire. sentirmi usata, cercata, nessuno, assoluta, al sicuro, travolta, mandata via. voglio l'erba voglio. voglio abbassare la guardia solo un attimo prima dell'ultima volta. porgere il collo ed essere abbandonata. chiudere gli occhi e ubriacarmi di paura. rinvenire e trovarmi sola come un cane bagnato. voglio un motivo per disperarmi. voglio che resti l'unico a potertelo permettere. voglio che mi faccia tutto quello che ti prude sulle mani e che poi fugga a rasare prato inglese. voglio che almeno una volta nella vita tu voglia qualcuno così come adesso io. solo da lì in poi si può morire. e fatti non fummo per viver come i vivi.