quale il prezzo del conoscerne la fine? il prezzo è quell'odore. l'odore che continuava a svegliarmi e se n'è fottuto. le mani che s'addormentano per l'inerzia. sai cosa c'era? c'era tutto quello che avrei voluto. meritare e mordere. e l'olio sul fondo della padella. il respiro regolare e i piedi scalzi che hanno freddo. una luna senza alcun riguardo. come sarebbe, adesso, tornare a passeggiare? un giro che finisca annegando in un latte macchiato (chiaro, basso, corto e spumoso). che ne sarebbe dell'arcipelago e di un milione di gaffes? un posto sullo scaffale. chissà se è poi stato tutto sbagliato da sempre. o se ci siamo incagliati a mezz'aria, per non aver dato fuoco a un paio di parole. per non averle sprecate. è che le foche non smettono mai. dovresti lasciare i miei denti affondarti sul culo. non c'è niente che mi faccia più schifo dello zoppicare. non ho saputo afferrarti le braccia: è più facile, quando non c'è niente. quando un profumo di bucato vale un altro. quando i baci nascono nel basso ventre e non in gola. fammi spazio. dammi il tempo. perchè non c'è modo, qua dentro, per la mia bocca nella tua.