persevero con gli atti impuri, non ho mai smesso, in verità. ricordo la flebo nel braccio e la gamba sana incrociata su quella fracassata. l’erotismo fotte la morte che fa parte della vita. l’anima che non esiste fuori dai contrabbassi schiaffeggia la paura con i suoi guanti bianchi da agocannula. marrano? grave eversione: evasione dalle piccole miserie di me stessa, mi ergo a parafulmine come il più bello degli uccelli. e a me, da me stessa, non mi difende nessuno. no, non è la sindrome della piccola fiammiferaia: è che la gommapiuma non difende dalle implosioni mai. e le mie durano quasi abbastanza da far male, il gingillo tange il fastidio. la memoria liquida e uditiva non ha confini. stringo fra i denti l'anta dell'armadio e il freno d'emergenza che non riesco a far funzionare. sarà che ogni abuso sarà punito. o che la porta si apre verso l'inFerno.