mi squaglio nelle tue fantasie, voglio guardarti fino al punto in cui riuscirai a trascinarmi. trascinare me che sono il calcolo, la pazienza, l'attesa e la manipolazione. io che lo ero o lo sarei. eppure potresti essere un idiota, o potrei esserlo io. potrei trasformarmi in un breve antidoto alla noia ed essere dimenticata o confusa con tutti gli altri. come tutti gli altri. o potremmo spalmarci le mani addosso, mentre mi racconti dove te ne sei stato in questo tempo lungo senza di me. dove ti eri nascosto? che cosa hai scelto? hai scelto tu? che cosa hai scelto quella volta e quell'altra? perché hai detto e nondetto tutte quelle parole? farti da mangiare mentre te ne stai appallottolato sul divano a leggerci qualcosa? troppo intimo? quante volte l'avremmo fatto? abbiamo mai potuto? troppo quotidiano? io non so se mi piace il tuo odore e se a te piace il mio, e questo, ammettilo, è assurdo. vorrei sapere da vicino dove te ne vai quando te ne vai e rimani lì. quando sparisci e continui ad essere gentile, equilibrato pacato e blablabla. lo fai spesso e a me piace. ma, nel frattempo, mentre non ci sei, vorrei sentire che sapore hanno le tue mani che non ho mai assaggiato. quando mi hai fatto questa bufera?