mi riprendo una settimana della mia vita. faccio finta di aver superato paure e angosce. e finta di svegliarmi dopo notti in cui non dormo, dopo aver sguazzato dentro abissi di sconforto. la bambina si è imposta di soffrire in silenzio, per superare le cose da donna. in modo che gli altri la lascino in pace: lei è forte, non piange, ce la fa da sola. così ho vissuto, rimandando tutto a un futuro che sarebbe venuto e sarebbe stato roseo. e allo specchio c'ero sempre e solo io. con le labbra bucate, da dentro, dai canini. perchè la vita non potesse farmi più male di quanto non fossi in grado di farmene io. non ho più altrui lividi, però cammino a testa alta. io.