mi aggiravo, temporaneamente, con un alone di mistero in mezzo alle gambe. sarà stato all'angolo di via belpoggio. dove il sole faceva l'amore con la bora alle 9 del mattino. però era notte, come al solito. tornavo a casa da un paio di birre con una spensieratezza (s)considerevole. mi si spaccavano le mani per il freddo: non sopporto più i guanti bruciacchiati. sanno di pollo senza aviaria. l'accendino l'ho rubato chissà dove. andavo incontro al sonno e all'ennesima mancanza di coraggio. a volte mi sospendo sul filo dei miei limiti. accarezzo il baratro con l'alluce sinistro e mi ritiro indietro. poi resto incazzata tutta la notte. e non so con chi prendermela. ma finirà il tempo dei capri espiatori. toccherò la misura di ciò che mi sono persa. avrò la sensazione di essermi persa. e potrebbe non farmi paura.