mi addentro nel bianco di un petalo cremisi. un po' per la cecità gelosa che mi colse davanti a torte eque e solidali. vittima di sovrastime, io. come volevasi dimostrare. in fondo non avrei voluto per niente. ma mi ritrovo ancora le stesse paia di occhi addosso. caparbietà dei nostri incontri pseudo-casuali. gli stessi occhi che mi hanno spogliata e poi allontanata. freddata, evitata e mai dimenticata. ho provato a fidarmi di noi, schiaffeggiando l'ombra malfidata che perseguita i miei passi. ho tentato, lo giuro sul fio delle mie illusioni. e ora è tutto così ridicolo. credevo che l'affettazione non facesse per noi. congiunzioni improprie che prendono a calci i vari 'per sempre' di cui da sempre ci si riempie la gola. non è facile afferrare i nostri equilibri e farne dei bilanci. hai corrotto tutte le stadere di questo mondo o delle lenti che porto per guardarlo.