leggere farine del suo sacco. dell'uomo millantato tale che vorrei avere il coraggio d'essere. se fossi un uomo. se stando in piedi riuscissi a guardarmi la punta dei piedi abbassando il mento. e invece niente, cupole di maglione, due che sembrano una. e quella certa disperazione si accascia sui dossi e le cunette, dà voce al telefono che squilla e che cessa di svegliarmi. giorni regalati mentre sono altrove. mesi al guinzaglio della tentazione d'inventare anch'io un dio da bestemmiare. per quel sadismo sottile del tira e molla fra amore e morte, nient'altro. non ho niente da pregare e ben poco da chiedere. a nessuno nel cui nome massacrare qualcun altro. fossi un uomo mi prenderei da dietro, mi morderei il collo baciandomi la nuca con le mani. mi leccherei con i polpastrelli come giocare con la farina, ma piscerei seduto.