l'aria elettrica, l'adrenalina e le scene di panico. l'altra volta era l'esercito, con le pistole, sulla folla. e io credevo fossero fuochi d'artificio. prendi la borsa e scappa, sorridi, le luci. invece il sangue. la solita intollerabile favola dei diritti e della repressione. ma questa é un'altra storia. oggi i supermercati deserti, gli aeroporti chiudono, tutti a spolverare i bunker. 16000 gambe che corrono, da una parte all'altra. senza molto senso, a dirla tutta. e la spiaggia tutta mia, mi rotolo nel talco. spero che la cabaña di paula non se ne voli via, altrimenti che fine fa il suo letto? e cosa mangerá, poi, ingarbugliata nell'amaca? il suo lavoro non lo puó fare senza un letto, quasi mai. chissá che tragitto fanno gli occhi del ciclone. chissá che faccia abbiamo richiamando alla bocca il sapore di un po' di adrenalina.