il lavoro mobilita l'uomo per ore e ore e per tutta una vita. anni a costruire cose di cui non si godrà mai. manca la percezione della fuggevolezza delle cose, per fortuna. bipedi in autobus accalcati. freddo/caldo. caldo/freddo. sapiens sapiens si scaccolano al semaforo e con le stesse dita sfoggiano ventiquattrore che puzzano di plastica che puzza di similcuoio. portiamo in giro i nostri anni incappucciati dai profumi e dai belletti. produrre e riprodurre perchè ci venga tolto il meno possibile. e le scialuppe affondano per il peso delle cianfrusaglie. alcune vite sono un reliquario. la mia stanza un cimitero di feticci. e tarme s'ingozzano dei miei maglioni di cachemire lasciandomi fuorimoda per sempre. scatoloni e sacchi neri da sfoggiare in un furgone che si scassa quando il semaforo è finalmente. verde. (ma agli ungheresi diciamo che è blu andando a lubiana).