ho amato in un certo senso lo stesso cinismo che si è ribellato alle mie mani. ho amato solo quello. non te che eri invidioso dei nostri amplessi, di come facevo piedino al tuo cinismo sotto al tavolo ovale. la gelosia ti dipingeva le vene sulle tempie, ti ovattava le branchie. mentre ti tradivo, ti ho negato il possesso esclusivo. ma non sei abbastanza saggio da sopportarmi mentre dormi, mentre punto un coltello alla gola del tuo egoismo. ho sbraitato e non riuscivo a tenermi. tu provocavi me e io frantumavo noi. ho strangolato il tuo cinismo mentre mi veniva sulla schiena. per amor nostro, per cercarti. ma troppo tardi: è risorto. anche lui tre giorni. è tornato a stamparsi sui tuoi scudi di latta. mi svegliava di carezze per vomitarsi addosso a me, in nome del tuo gioco. a testa alta, vi ho ingoiato entrambi, con quel che ne consegue. spese mie, ti lascio la libertà di sbattere la testa contro tutti i muri che vuoi. lo amavo, il tuo cinismo. e non mi hai dato il tempo d'imparare ad amare te.