è da qualche giorno che studio i piani d'interazione delle vocali sul mio corpo. terroriste, le vocali. le A sul basso ventre, contraggono l'utero che è al fondo della gola, mi lacrimano sulle cosce e tremano un poco i polsi. le E si accucciano sulle fossette del fondoschiena, lì che ancora non è culo, ma per poco. le I si fondono col sangue, nelle vene, e mi sguazzano dentro fino alle alte vie urinarie. poi se ne perdono le tracce. le O, banalmente rotonde e calde, hanno lo stesso sapore della saliva. si appiccicano alle labbra in attesa che la lingua dia loro un passaggio. dentro, rimbalzano mimetiche fra i resti di un biscotto e di mozzarella, dirette al fondo. le U, più rare, scuotono atlante e increspano il collo e poi giù lungo il viale di tutte le vertebre, fino ai tendini d'achille. tutte le strade passano direttamente nei pressi del culo, nessuna va al cuore prima di faticosi metabolismi. ci sono corpi squadrati da cardi e decumani decentrati, sballati come una circonvallazione. ci riconosciamo al solo odore. a volte, ci amiamo.