continuo a perdermi le sigarette nei portacenere. a metà, ora ne ho tre. nell'indecisione ne faccio un'altra. entro nei negozi, signorina è vietato fumare. è spenta. è sempre spenta. no, non è una canna. la cioccolata è sul tavolo, io voglio la cioccolata, la mano non si muove. muoviti, stronza. niente. ma non è detto che questo conduca alla cessazione dei miei voleri. non lo farà, con te. non può, neanche volessi. è ancora il mio coniglismo a suggerire le mie mosse. ti cerco anche stanotte, da qui. il ponte si è levato e non ridiscende, ma non sono al sicuro entro le mura: annaspo nel fossato fra caimani e draghi. fango, melma, merda. ho freddo e la schiena a pezzi. mi mancano i nostri materassi, duri e antiallergenici. sfioro il voler dire che mi manchi addosso. lo dico e non basta. perchè 'addosso' è un bignami dello spazio in cui ti voglio. esploro i confini delle mie afasie, cerco sentieri. ma i gabbiani hanno mangiato le briciole che avevi lasciato per me. è difficile. neanche una giovane marmotta a cui chiedere in prestito il nord. la cicca è pronta, l'accendo e mi cerco attorno.