ci è scappato da vivere, benedetta primavera. senza il fiato per pensare o per scegliere di essere diversamente. eppure anche l'oppio vuole la sua parte: godiamoci un poco anche la nausea. il raccontarsi le sfumature di ogni millimetrico incastro, gli ennesimi eventi scampati per i quali tu non mi avresti vista mai più. e io te. se non fosse andata precisamente in questo modo, se non mi fossi abbandonata all'unico uomo che ha saputo rendermi donna. l'unico  che questa donna l'ha voluta, cercata disperatamente, scovata, tirata fuori a morsi, umiliata, rianimata e presa. l'unico che me l'ha restituita, che ha messo le mani nella merda per salvarla da se stessa, che si è sporcato per lavarle via il sangue, per asciugarle lacrime che marcivano da sempre dietro agli occhi. il solo che ci ha fatto scoppiare la vita. l'unico possibile. non aver paura sarebbe da pazzi. a prenderci ciò che ci spetta, si potrebbe solamente impazzire. così non avremmo più paura.